martedì 10 ottobre 2017

Ambientalista dell'anno 2017!

Sono grata alla giuria del premio Luisa Minazzi per avermi candidato al premio Ambientalista dell'anno con altri 7 coraggiosi ambientalisti!...dalla sindaca anticemento, alla determinata avvocata contro i disastri ambientali, da Domenico Iannacone (giornalista Rai3) a Goel, fino al grande Marco Ricci, sacerdote di San Vito, che da anni lotta per l'ambiente, contro i roghi e lo smaltimento illecito rifiuti)e  altri.
http://www.premioluisaminazzi.it/linda-maggiori-recanati-mc-1981/
Un pensiero commosso a Luisa Minazzi, donna coraggio che ha lottato fino all'ultimo contro l'eternit del suo paese, Casale Monferrato. Lei è morta, come tanti, vittima di un'atroce ingiustizia, ma il suo messaggio, la sua lotta, la sua protesta devono restare vivi, e sta a noi tenere accesa la fiaccola. Non si può morire di inquinamento.
(Per votare mandate mail a 2017@premioluisaminazzi.it riportando il proprio nome, cognome, età e indirizzo + il nome e cognome del candidato prescelto entro il 19 novembre)


W il GAS SFUSO!!!

Vita da...GASISTI SFUSI! 
Ieri il nostro produttore locale Filippo Petrelli ci ha portato i sacchi di fagioli, ceci, farro sfusi e farina! Oggi con l'aiuto di paletta, bilancia (e bimbi), li dividiamo per consegnarli alle famiglie del GAS (gruppo di acquisto solidale di Faenza)! Alla prossima assemblea le famiglie ci riporteranno i sacchi vuoti in buono stato per l'ordine successivo! Stessa cosa avviene per lo zucchero, il cacao e il cioccolato che proviene da cooperative del Sudamerica e importato da Liberomondo (commercio equo e solidale): ci viene consegnato in sacchi grandi da 10 o 25 kg che noi famiglie ci dividiamo. Il sale viene delle saline di Cervia, sempre in sacchi da 5 o 10 kg. La pasta artigianale proviene dal grano dell'Agricomes di Marradi (comunità di recupero per ragazzi con dipendenze), lavorata dai ragazzi disabili della Maccolina di Tebano. Il tutto quindi a zero imballaggi a perdere, pochissima CO2, pochi km (a parte i prodotti del commercio equo), tanta qualità, tanta umanità e solidarietà!


Torna il vuoto a rendere!

Dal mio post sul Fatto Quotidiano: 
Dopo due anni (alla buon’ora!) dall’approvazione del “vuoto a rendere” (collegato ambientale 12/2015 art.219), ideato e proposto dal deputato Stefano Vignaroli del M5S,
finalmente è arrivato il decreto attuativo che ci spiega nei dettagli come far partire la sperimentazione.
In sostanza a partire dal 10 ottobre per 12 mesi, il barista, albergatore o ristoratore che volontariamente aderisce all’iniziativa, al momento dell’acquisto delle bottiglie piene versa una cauzione al grossista (distributore o produttore), che verrà restituita al momento della resa dei vuoti. Saranno quindi interessate dal vuoto a rendere solo le bottiglie consumate nel locale, di volume compreso tra gli 0,20 e gli 1,5 litri, in particolare bottiglie di birra e acqua minerale, in materiale riusabile (vetro o policarbonato duro). Una vetrofania con logo del Ministero dell’Ambiente distinguerà gli esercenti che aderiscono al sistema. Il valore della cauzione sarà proporzionale a quello del “vuoto”: l’importo potrà variare da 0,05 euro per le lattine da 200 ml, fino a 0,3 euro per le bottiglie da un litro e mezzo e “in nessun caso comporta un aumento del  prezzo  di  acquisto per  il  consumatore”.

domenica 3 settembre 2017

Lavoretti creativi o lavoretti rifiutosi?

Risultati immagini per lavoretti a scuola
Sto sgombrando un armadio e al di là di tanta carta da buttare (per fortuna riciclabile) ho trovato mio malgrado tanta indifferenziata: per lo più lavoretti rotti fatti durante feste, in ludoteca, campi estivi, o a scuola dai miei figli. Bisogna riflettere sulla moda dei lavoretti creativi: mettere insieme materiali nuovi, riciclabili, vergini (carta, plastica, alluminio), incollandoli con colla vinilica, tempera e altro...per creare infine un oggetto poco durevole, pressoché inutile, e che verrà presto gettato nell'indifferenziata, che senso ha? E' artistico? educativo? 
Spesso si fanno con pacchi di cotton fioc, oppure bottigliette di plastica, oppure bicchieri e piatti di plastica usa e getta. 
Ad esempio: una busta di plastica con dentro acqua, brillantini, stelline e pezzetti di plastica colorata, oltre a materiale vegetale che si ammuffisce e bisogna buttare tutto...ma dove?. Una bottiglia di plastica con dentro acqua colorata e stelline di plastica. Un foglio dove sono incollati cotton fioc a forma di scheletro. Un piatto di plastica colorato con tempera, imbrattato con colla, a forma di fiore...che si rompe quasi subito e poi dove va? 
In ludoteca la tempera, la colla, i bottoncini e altri materiali vengono presentati ai bambini dentro bicchieri e piatti di plastica usa e getta, che poi verranno buttati indistintamente nel sacco nero. Che tipo di messaggio passa? che l'arte è disinteresse verso tutto il resto? che l'arte e la creatività aderiscono alla mentalità usa e getta?
Non sarebbe meglio progettare laboratori a impatto zero o quasi? Semplificare, pensare come pensa un bambino, che non ha bisogno di chissà che per divertirsi! Pensare sempre, prima di progettare un laboratorio, quale può essere l'impatto ambientale, quali altri materiali usare, come rendere riciclabile il tutto nel caso diventasse un rifiuto?

Perché la scuola non torna  a insegnare ai bambini le arti antiche, con materiali semplici, che hanno da sempre accompagnato l'umanità? falegnameria, cucina, pittura, ricamo, uncinetto, origami, giardinaggio, orticoltura...
E se proprio la colla va usata...meglio usare la colla biodegradabile compostabile (coccoina) o meglio ancora la colla fai da te (acqua, sale farina)!






domenica 6 agosto 2017

Come sopravvivere al caldo senza rifiuti né sprechi?

Ecco come sopravviviamo al caldo cercando di non sprecare energia e acqua, nel nostro piccolo appartamento in affitto che purtroppo non ha nulla di bioedilizia... 
-Docce e bagnetti freddi, frequenti e divertenti per i bimbi, ma l'acqua non va sprecata, perché recuperata tramite catini...e poi utilizzata nel water al posto dello sciacquone. Stessa cosa nel lavello, per lavarsi mani o denti, l'acqua viene recuperata con catino e secchio, (talvolta poi, nei catini spuntano navi costruite dai bimbi!) 

venerdì 4 agosto 2017

Famiglie a rifiuti zero anche in Austria!

Ecco quello che ci scrive la famiglia di Evelyn Rath, famiglia a rifiuti zero austriaca!

"Siamo una famiglia austriaca – mamma, papà e quattro figlie di 11, 6, 4 e quasi 2 anni – e viviamo da più di un anno a zero rifiuti. Va detto che la nostra vita è da sempre un po‘ caotica, il budget è limitato e i lavori domestici non finiscono mai. Quindi all’inizio non sapevamo fino a che punto avremmo potuto avvicinarci alla nostra metà, ma volevamo affrontare questa bella sfida. Dopo un periodo intenso di ricerche ed esperimenti con pochi flop e tanti momenti di sopresa abbiamo trovato una nuova routine e non vorremmo più tornare indietro.
Costa troppo? No! Oggi spendiamo di più per gli alimentari, ma risparmiamo enormemente con  pannolini di stoffa, libri dalla libreria, vestiti di seconda mano e la rinuncia ad un consumismo esagerato.
Prende troppo tempo? Dipende. Abbiamo trovato un contadino che ci consegna ogni settimana frutta, verdura, uova, succi di frutta e prodotti lattici a casa. Possiamo restituirgli le bottiglie e i barattoli di vetro che veranno lavati e riusati.  In cantina abbiamo un grande stock di bukeye, soda, bicarbonato di soda, aceto, xilitolo, olio di cocco e burro di karitè per poter fare i nostri cosmetici, polvere dentale, prodotti per la pulizia e detersivi. In fin dei conti è meno stressante produrre il necessario in casa che fare la spesa con quattro bambini! Inoltre dà una bella soddisfazione.
Nel nostro paese ci conoscono, al supermercato le commesse ormai sanno che vogliamo il pane direttamente nel nostro sacchetto di lana,  e formaggio e carne nella nostra scatola in acciaio inox. Mai una reazione negativa, anzi. I nostri bambini si sono abituati alla vita senza rifiuti, non gli manca niente. Alla figlia adolescente lasciamo la libertà di scegliere come spende la sua paghetta, non pensiamo che i divieti siano utili. Condividiamo le nostre esperienze sul blog http://zerowastegrossfamilie.blogspot.co.at/ perché vogliamo dimostrare che ognuno, pure le famiglie numerose, hanno la possibilità di scegliere una vita a zero rifiuti.



                                         





martedì 7 marzo 2017

Come evitare le crocchette industriali?


Un tempo compravamo le crocchette industriali, ma poi ho letto una statistica: i gatti domestici (tramite crocchette) mangiano più tonni degli squali. Un docile gattino che divora più mucche di un lupo e sbrana più tonni di un'orca? Che impressione!
Per non parlare dei coloranti, dei conservanti, degli aromi che rendono il gatto dipendente e incapace di mangiare altro, del lungo processo industriale, dei trasporti, ecc...Mi è sembrato un tantino esagerato e ho provato a cambiare. A dirla tutta, ho parlato con Bagheera, le ho chiesto se voleva diventare vegetariana come me, ma non è stata del parere!
Allora mi sono documentata: i felini a differenza dei canidi non sono onnivori, quindi hanno bisogno essenzialmente di carne o pesce, non c'è verso.  
Così abbiamo iniziato a dare alla gatta un po' di pesce e carne, avanzi dei nostri piatti. 

giovedì 5 gennaio 2017

Impatto zero-Vademecum per famiglie a rifiuti zero



Impatto Zero di Linda Maggiori
Impatto Zero, vuole essere un sassolino negli ingranaggi del sistema, un invito al cambiamento, un vademecum per famiglie che tendono ai rifiuti zero e che cercano di vivere senz'auto. Intreccia le nostre personali esperienze, (dal vivere senz'auto all'autoproduzione, dalla riduzione dei rifiuti al forno solare, dalla compostiera autocostruita in terrazzo al risparmio dell'acqua, dalle ricette alla descrizione dei sentieri montani raggiungibili coi mezzi pubblici), con le politiche e con i progetti per un futuro sostenibile, realizzati in Italia e nel mondo. Dal 12 gennaio nelle librerie, già acquistabile on line.

“La parte ricca del mondo è a un bivio. Deve decidere se continuare a saccheggiare il pianeta per i propri privilegi o imboccare la strada dell’equità e della sostenibilità. Questo libro indica come cominciare ad assumerci le nostre responsabilità a partire dalla quotidianità”.
Francesco Gesualdi

“Il libro, di agevole e piacevole lettura, intreccia le ricette per la famiglia alle esperienze collettive, dunque politiche (…) Linda e i suoi hanno fondato il gruppo «famiglie senz’auto» e quello «famiglie a rifiuti zero»: e il libro spiega come si riesce quasi ad azzerare perfino rifiuti riciclabili.”
Marinella Correggia 


“Se non vogliamo bruciare il futuro dei nostri bambini dobbiamo smettere di produrre rifiuti. Linda è stata preziosa con la sua esperienza per farci capire tutto questo. Il suo libro ci fa capire ancora di più di come sia giunto il momento di far pace con il nostro pianeta”.

Rossano Ercolini