martedì 7 marzo 2017

Come evitare le crocchette industriali?


Un tempo compravamo le crocchette industriali, ma poi ho letto una statistica: i gatti domestici (tramite crocchette) mangiano più tonni degli squali. Un docile gattino che divora più mucche di un lupo e sbrana più tonni di un'orca? Che impressione!
Per non parlare dei coloranti, dei conservanti, degli aromi che rendono il gatto dipendente e incapace di mangiare altro, del lungo processo industriale, dei trasporti, ecc...Mi è sembrato un tantino esagerato e ho provato a cambiare. A dirla tutta, ho parlato con Bagheera, le ho chiesto se voleva diventare vegetariana come me, ma non è stata del parere!
Allora mi sono documentata: i felini a differenza dei canidi non sono onnivori, quindi hanno bisogno essenzialmente di carne o pesce, non c'è verso.  
Così abbiamo iniziato a dare alla gatta un po' di pesce e carne, avanzi dei nostri piatti. 

"Ma voi non siete vegetariani?"  sento già qualcuno chiedere. 
Io non mangio carne da quand'ero bambina, per mio istintivo ribrezzo. Mio marito ne mangia poca, e i bambini non la amano particolarmente, preferiscono di gran lunga ceci o fagioli. Mangiano circa una porzione di carne e una porzione di pesce alla settimana. 
 Torniamo alla gatta, da quando abbiam smesso di comprarle le crocchette, le diamo gli avanzi di carne e pesce, e lei ne va matta. Vedo vari gatto nel vicinato che, abituati alle crocchette, disprezzano il pesce e ogni altro cibo "naturale" (oltre ad essere alquanto obesi). 
Ovviamente questi avanzi non sono né salati né speziati, talvolta li mischio a un po' di carote cotte e poco riso, perché un po' di verdura fa bene anche ai gatti.
Ma quale pesce e carne compriamo? La scelta più sostenibile a parere di SlowFood, sono i pesci di allevamento estensivo: l’acquacoltura estensiva è esclusivamente basata sull’uso delle risorse naturali, è praticata nelle lagune o nei laghi costieri, dove il pesce cresce senza alcun apporto nutritivo da parte dell’uomo. Io compro una volta alla settimana tre o quattro cefali provenienti dalle valli di Comacchio, (quindi a Km 0) che il pescivendolo non riesce mai a vendere a nessuno, e quasi me li regala (son buonissimi, ma spinosi). Due volte al mese circa compriamo una gallina (vecchia) allevata a terra, da una contadina biologica vicino casa, ci facciamo il brodo, il lesso, non buttiamo via quasi niente e la gatta ne va pazza. Dicono che non le si dovrebbero dare ossa, e infatti tendo a evitare, ma lei le ricerca con voracità, anche quando le butto nel secchio dell'organico: con una zampetta le tira fuori, e si apparta per sgranocchiarle in santa pace...

Poi ovviamente nelle sue scorribande all'aperto, di notte, Bagheera integra la dieta con qualche lucertola o cavalletta! Insomma, un gatto a filiera corta e rifiuti zero!
Forse qualcuno mi criticherà, ricordo che il veterinario mi diceva di dare solo crocchette alla gatta e evitare ogni altro cibo..e mi aveva anche prescritto le marche, ma chissà perché, queste ricette puzzavano di conflitto di interessi (odore molto più intenso del pesce putrefatto;O) Però ho scoperto altri bravi veterinari che non consigliano le crocchette! Per consigli su alimentazione sana e ecologica degli animali domestici leggete i libri di Cattinelli e Pietro Venezia! http://www.gruppomacro.com/collane/benessere-animali


Nessun commento:

Posta un commento